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PNRR e corsi di formazione

La Missione 5 componente 1 del PNRR- Politiche per il lavoro, prevede il “
Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori Gol “
approvato con Decreto interministeriale del Ministro del Lavoro del Ministro
dell’Economia del 05/11/2021 pubblicato sulla G.U. il 27/12/2021. La quota di
finanziamento assegnata alla Regione Basilicata per l’anno 2022, pari ad €
9.680.000 rappresenta il 20% della somma totale prevista di 48,8 milioni da
utilizzare entro il 2025 diretta ad una vasta platea dei beneficiari.
In linea generale, i disoccupati, i beneficiari di prestazioni di sostegno al
reddito e i giovani e le donne in situazioni di fragilità stipuleranno con i Centri
per l’Impiego un Patto di servizio personalizzato e condiviso, per poter
accedere, entro tempi brevi, a percorsi di politica attiva, opportunamente
calibrati sui bisogni e le caratteristiche della persona (profiling) e garantiti dal
sistema regionale pubblico/privato dei servizi per l’impiego.
In particolare, le azioni previste nell’ambito del programma, da mettere in
campo sono:

  • Percorsi di reinserimento lavorativo volte a rafforzare il livello delle
    competenze dei destinatari nonché il loro livello di occupabilità;
  • Percorsi di riqualificazione con la previsione di un’attività di formazione
    professionalizzante per avvicinare la persona in cerca di occupazione ai profili
    richiesti dal mercato;
  • Percorsi di lavoro ed inclusione da attivare con il coinvolgimento dei servizi
    del territorio (educativi, sociali, sanitari ecc.), saranno sperimentati percorsi di
    accompagnamento dedicato con il coinvolgimento del terzo settore soprattutto
    per le persone con disabilità e per i disoccupati più fragile;
  • Percorsi che favoriscano la creazione di imprese femminili con la previsione
    di misure di sostegno più aderenti ai fabbisogni delle donne.
    La Regione Basilicata con Deliberazione di Giunta Regionale n. 433 del 6
    luglio 2022 ha approvato in via definitiva il piano di attuazione regionale del
    Programma GOL
    Si parla spesso di hard skills, soft skills, competence e di continuos learning per
    riferirsi alla necessità di ogni lavoratore di aggiornarsi, imparare, e continuare a
    conoscere cose nuove per arricchire il suo futuro professionale e la sua
    formazione, ma anche il suo valore aggiunto per l’impresa.

Uno strumento fondamentale che si può usare per arricchire il cv ed acquisire
delle nuove competenze, ad esempio mentre si sta cercando un nuovo lavoro,
sono i corsi di formazione professionale della Regione.

I corsi di formazione professionale della Regione sono corsi che, come si
desume dal nome, sono organizzati direttamente dalle Regioni o da enti che

sono da loro riconosciuti, permettono di erogare ore di formazione teorica-
pratica e infine anche un attestato che consente di certificare le competenze

acquisiste.

Il Piano attuativo regionale (PAR) ha già delineato la strategia di realizzazione
del Programma GOL in Basilicata che prevede la realizzazione di cinque
percorsi differenziati, nell’ottica di offrire una risposta tempestiva,
personalizzata, ed efficace in relazione ai bisogni e alla condizione
occupazionale dei beneficiari del Programma.
Di seguito si elencano i cinque percorsi:
Percorso 1 – Reinserimento Occupazionale;
Percorso 2 – Aggiornamento “Upskilling”;
Percorso 3 – Riqualificazione “Reskilling”;
Percorso 4 – Lavoro e inclusione;
Percorso 5 – Ricollocazione collettiva.
Date queste premesse apparirebbe chiaramente che i problemi di occupazione e
di occupabilità dei lucani dovrebbero essere risolti ma, addendrandosi più
approfonditamente nella questione, si notano alcune discrasie o incongruenze.
Si può trovare davvero un’ampia scelta, ad esempio ci sono corsi di formazione
professionale della Regione pensati per chi voglia acquisire skills informatiche,
per chi vuole cambiare lavoro, per chi è alle prime armi e debba formarsi dal
punto di vista teorico-pratico, ma anche per chi, già lavorando, voglia
semplicemente fare un passo in più per progredire professionalmente.
Esistono diversi corsi formativi, in particolare possiamo distinguere:

i corsi di formazione professionale. Si tratta di quei percorsi che sono pensati
per chi vuole trovare lavoro e deve ancora acquisire determinate competenze:
ad esempio, sono pensati per chi si deve orientare nel mondo del lavoro ed in
genere per i più giovani, oppure per chi debba ancora imparare un lavoro.
I corsi di aggiornamento. I corsi di aggiornamento o riqualificazione
professionale della Regione sono invece dei percorsi che sono ideati per chi ha
già un lavoro, ma voglia migliorare le sue skills e le sue competenze per
crescere o per cambiare settore.
Il tema della formazione del personale oggi è aperto ed è molto prolifico: si
parla ad esempio di quanto sia importante continuare a formare il personale
dell’azienda non solamente relativamente ai corsi obbligatori (come quelli sulla
sicurezza del lavoro) o quelli connessi alle mansioni svolte, ma anche della
formazione sulle c.d. soft skills che oggi sono così importanti nel mondo del
lavoro, o alle competenze digitali sempre più importanti in un contesto dove si
lavora a distanza.

Puntare sulla formazione del personale è quindi un investimento di
fondamentale importanza, e questo vale per ogni azienda. Anche le imprese più
piccole dovrebbero cercare di puntare sull’importanza di formare in modo
adeguato il personale, stimolando la sua crescita professionale e creando di
conseguenza anche una certa identità di impresa.
Accade sempre più spesso, però, che i corsi proposti ai disoccupati non
tengono conto dei bisogni e delle richieste effettivi delle imprese. Molto
probabilmente, ad esempio, quest’anno mancheranno all’appello, in Italia 150
mila camerieri e 40 mila negli alberghi. E se si tiene conto che
Nel 2020 il 68,9% delle imprese attive in Italia con almeno 10 addetti ha
svolto attività di formazione professionale, tra le grandi imprese (250 addetti e
più) la quota supera il 90%. Importante l’impegno in attività formative diverse
dai corsi (+10,3% rispetto al 2015) come il training on the job, la
partecipazione a convegni e seminari e soprattutto l’autoapprendimento
mediante formazione a distanza.Oltre quattro milioni di lavoratori hanno
partecipato a corsi di formazione (il 44,6% del totale degli addetti, con lievi
dif erenze tra uomini e donne).
FONTE: https://www.istat.it/it/archivio/279433

appare evidente che c’è una consistente discrasia tra i corsi di preparazione e le
reali esigenze delle imprese nel trovare personale formato nei settori di
competenza di loro interesse
Sarebbe necessario in definitiva:

  • programmare i corsi di formazione in base alle richieste delle aziende
  • dare uniformità al servizio(un tirocionio extracullicare è retribuito ad
    esempio in alcune regioni come Lazio, Veneto e Lombardia ma non in
    altre)
  • offrire formazione ad imprese che sono alla ricerca di numeri di personale
    importanti(se servono 20 addetti alle vendite, ad es, la Regione offre la
    formazione di 20 disoccupati che l’impresa si impegna ad assumere una
    volta formati)
  • obbligo di certificare le competenze acquisite a fine corso.
    Fonti:
    https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/department.jsp?
    dep=100055&area=3084004&level=0
    https://www.anpal.gov.it/indagini
    www.istat.it

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