Il termine rifiuto definisce: “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”. A specificarlo è il D.Lgs 3 dicembre 2010 n° 205, il quale va a esplicare le disposizioni di attuazione della Direttiva 2008/98/CE. Va specificato che tale definizione include le attività di recupero e smaltimento, la rivalutazione dei rifiuti, a prescindere del valore commerciale del processo, del luogo di stoccaggio e dall’intenzionalità o meno del produttore (si fa, infatti, riferimento non tanto al giudizio personale di utilità, quanto a dati obiettivi relativi alla sua condotta e/o alla presenza di obblighi).
La classificazione dei rifiuti
I rifiuti sono classificati in quattro principali categorie: rifiuti urbani, rifiuti speciali, rifiuti urbani pericolosi e rifiuti speciali. A definizione di ciò vi è l’origine e la tipologia.
I rifiuti urbani
Dei rifiuti urbani fanno parte:
- I rifiuti domestici
- I rifiutivegetali provenienti dalle abitazioni e dalle aree pubbliche
- I rifiuti provenienti dalle stradee dalle aree pubbliche
- I rifiuti provenienti dalla pulizia delle strade
Questa distinzione sulla natura dei rifiuti ha la funzione di aiutare a determinare la destinazione di tali rifiuti, essa sia la valorizzazione (o termovalorizzazione), il riciclo o il conferimento in discarica.
I rifiuti vengono classificati, in base all’origine, in rifiuti urbani e rifiuti special e, secondo le loro caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi (art.7 D.Lgs. 22/97).
Sono rifiuti urbani:
- rifiuti domestici (anche ingombranti) provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
- rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti a usi diversi da quelli di cui sopra, assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità (ai sensi art.21 D.Lgs 22/1997);
- rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
- rifiuti di qualsiasi natura o provenienza giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade e aree private comunque soggette a uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
- rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
- i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui ai punti 2), 3) e 5).
Ind. 052 | Raccolta differenziata dei rifiuti urbani (a) (b) (c) (d) (e) (f) | ||||
Rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani (percentuale) | |||||
2018 | 2019 | 2020 | |||
Abruzzo | 59,6 | 62,7 | 65,0 | ||
Molise | 38,4 | 50,5 | 55,5 | ||
Campania | 52,7 | 52,7 | 54,1 | ||
Puglia | 45,4 | 50,6 | 54,5 | ||
Basilicata | 47,3 | 49,4 | 56,4 | ||
Calabria | 45,2 | 47,9 | 52,2 | ||
Nord | 67,7 | 69,6 | 70,8 | ||
Centro | 54,1 | 58,1 | 59,2 | ||
Mezzogiorno | 46,1 | 50,6 | 53,6 | ||
Italia | 58,1 | 61,3 | 63,0 |
La principale problematica nell’elaborazione dei dati sulla gestione riguarda la corretta computazione dei rifiuti che vengono avviati ad impianti di trattamento prima del loro definitivo recupero o smaltimento. Tali rifiuti, infatti, una volta sottoposti a trattamenti di tipo meccanico-biologico sono per lo più identificati con codici 191212 (altri rifiuti compresi i materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti), 191210 (rifiuti combustibili – CSS), 190501 (parte di rifiuti urbani e simili non compostata), 190503 (compost fuori specifica) e 190599 (rifiuti provenienti dal trattamento aerobico dei rifiuti non specificati altrimenti) e classificati come rifiuti speciali.
In molte regioni si assiste a rilevanti movimentazioni di queste tipologie di rifiuti verso destinazioni extraregionali, non esistendo obblighi di gestione nell’ambito della regione di produzione. Tale prassi rende particolarmente difficile seguire il flusso dei rifiuti dalla produzione alla destinazione finale. Anche gli impianti di incenerimento tendono sempre di più a ricevere quote di rifiuti sottoposti a trattamenti preliminari finalizzati ad innalzare il potere calorifico ai fini del successivo avvio al processo termico.
Ind. 053 | Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di
Compost di qualità (a) (b) (c) (d) (e)
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Frazione umida trattata in impianti di compostaggio sulla frazione di umido nel rifiuto urbano
totale (percentuale) |
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2017 | 2018 | 2019 | |||||
Abruzzo | 65,8 | 63,5 | 62,1 | ||||
Molise | 71,5 | 74,8 | 79,6 | ||||
Campania | 8,5 | 11,2 | 16,4 | ||||
Puglia | 49,5 | 54,4 | 44,8 | ||||
Basilicata | 0,0 | 0,0 | 261,8 | ||||
Calabria | 45,7 | 54,6 | 0,0 | ||||
Nord | 84,9 | 87,3 | 90,5 | ||||
Centro | 34,5 | 31,6 | 30,6 | ||||
Mezzogiorno | 31,3 | 36,3 | 36,9 | ||||
Italia | 56,4 | 58,7 | 59,9 | ||||
Rifiuti urbani raccolti (a) (b) (c) (d) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Rifiuti urbani raccolti per abitante (chilogrammi) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2017 | 2018 | 2019 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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ISTAT | Popolazione | Raccolta Differenziata | Rifiuti Urbani | RD | RD pro capite | RU pro capite | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
(t) | (t) | (%) | (kg/ab. anno) | (kg/ab. anno) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante (a) (b) (c) (d) (e) (f) (g) (h) (i) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante (chilogrammi) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2018 | 2019 | 2020 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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108,3 | 105,2 | 97,8 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (a) (b) (c) (d) (e) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Rifiuti urbani smaltiti in discarica sui rifiuti urbani prodotti (percentuale) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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2017 | 2018 | 2019 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I rifiuti speciali
Tra i rifiuti speciali vi sono:
- I rifiuti provenienti da lavorazioni industriali
- I rifiuti provenienti da attività commerciali
- I rifiuti provenienti da attività sanitarie
- Attrezzature e macchinaridismessi
- Veicoli a motoredanneggiati o obsoleti, e le loro parti
- Ifanghi derivanti dagli impianti di trattamento delle acque e dall’abbattimento dei fumi
Come si può evincere dalla lista a questa categoria appartiene la stragrande maggioranza dei rifiuti provenienti dalle attività produttive.
Quando si parla di riciclaggio e di definizione di riciclaggio, un ruolo fondamentale è svolto dalla raccolta differenziata, che consiste nel dividere i rifiuti in base al tipo di materiale, per conferirli personalmente o tramite il servizio di nettezza urbana ai centri di smaltimento e recupero.
Carta, vetro, metallo e plastica sono i principali materiali oggetto della raccolta differenziata e che si prestano al riuso e riciclo, con notevoli vantaggi per la salute delle persone e dell’ambiente in quanto non vanno a finire negli inceneritori, con conseguente riduzione di emissioni di gas pericolosi.
I rifiuti vengono classificati, in base all’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le loro caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi |
Sono rifiuti speciali:
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I rifiuti pericolosi
La definizione di rifiuto pericoloso è riportata anch’essa dal D.Lgs 3 dicembre 2010 n° 205, dove si fa riferimento alle Caratteristiche di Pericolo dei Rifiuti. In tal senso viene definito pericoloso un rifiuto:
- Esplosivo
- Comburente
- Facilmente Infiammabile
- Irritante
- Nocivo
- Tossico
- Cancerogeno
- Corrosivo
- Infettivo
- Tossico per la riproduzione
- Mutageno
- Che sprigioni gas tossici a contatto con l’acqua
- Sensibilizzante
- Ecotossico
- Capace dopo l’eliminazione di dare origine a un’altra sostanza con le caratteristiche sopra indicate
Definito ciò sia i rifiuti urbani che i rifiuti speciali possono essere definiti pericolosi se rispondo a queste caratteristiche.
I rifiuti urbani pericolosi
La categoria dei rifiuti urbani pericolosi raccoglie tutti quegli scarti che, pur avendo un’origine civile, presentino una di quelle caratteristiche sopra elencate. Tra gli esempi più evidenti vi sono le batterie e i farmaci.
I rifiuti speciali pericolosi
Anche questa tipologia comprende i rifiuti speciali aventi le caratteristiche di pericolosità individuate dalla normativa. Tra questi vi sono:
- I rifiuti derivanti da processi chimici
- I rifiuti derivanti dalla raffinazione del petrolio
- I rifiuti provenienti dall’industria fotografica
- Gli oli esauriti
- I rifiuti provenienti dall’industria metallurgica
- I solventi
- I rifiuti provenienti dalle attività conciarie e tessili
- I rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti
- I rifiuti medici e veterinari
Il trattamento di ogni tipologia di rifiuto segue canali differenti. Questo può essere gestito sia a livello pubblico che a livello privato, seguendo le regole indicate dalla normativa.
Produzione di Rifiuti Speciali nella regione Basilicata (tonnellate), anni 2000-2003 |
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Anno | Regione | Produzione di RS non pericolosi senza C&D* | Produzione di RS pericolosi | Produzione di RS con CER non determinato | PRODUZIONE TOTALE | ||||||
2000 | Basilicata | 446.535 | 5.930 | 108 | 452.573 | ||||||
2001 | Basilicata | 538.170 | 6.253 | 63 | 544.486 | ||||||
2002 | Basilicata | 380.391 | 21.011 | 28 | 401.430 | ||||||
2003 | Basilicata | 324.388 | 23.586 | 178 | 348.152 | ||||||
* rifiuti derivanti dalle operazioni di costruzione e demolizione |