La legge di bilancio 2024 (legge 213 2023) ha riconfermato, tra le misure di riduzione fiscale per i lavoratori dipendenti, il taglio dell’imposta dal 10 al 5% sui premi di produttività.
Il ministero ha evidenziato in questi giorni che lo strumento dei contratti di produttività ha subito un rilevante aumento quest’anno pari al 30,7% in un anno. Al 15 gennaio 2024 ne risultano registrati presso il ministero 9.421, contro i 7.206 presenti alla stessa data del 2023.
La crescita interessa tanto i contratti aziendali (+19,7%) quanto quelli territoriali, passati da 613 a 1.529 (+149,4%) in un anno. Tra i 9.421 contratti attivi, 7.446 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 5.777 di redditività, 4.752 di qualità, mentre 1.023 prevedono un piano di partecipazione e 5.758 prevedono misure di welfare aziendale.
Il valore annuo medio del premio è pari a 1.470,56 euro per lavoratore beneficiario e sono interessati attualmente ben 2.907.405 lavoratori
La norma sul regime di detassazione dei premi (DL 50 2017) prevede anche la possibilità di convertire i premi di produttività in importi di welfare aziendale ma su questo aspetto va considerata attentamente l’applicazione pratica, alla luce della nuova aliquota.
Vediamo di seguito qualche dettaglio in più sui punti di possibile minor vantaggio per i lavoratori.
Premi di risultato cosa prevede la norma
Il regime speciale di tassazione per i premi di risultato e per le somme riconosciute a titolo di partecipazione agli utili prevede, a determinate condizioni l’applicazione di un’imposta sostitutiva di Irpef ed addizionali regionali e comunali.
Gli importi in questione non vengono quindi considerati nella normale retribuzione imponibile ai fini fiscali ( con i nuovi scaglioni di imposta al 23, 35 e 43%), e beneficiano di un regime a parte.
La trattenuta precedente del 10% è scesa come detto anche per il 2024 al 5% .
Tale tassazione agevolata è tuttavia subordinata ad una serie di requisiti
- reddito massimo del lavoratore di 80.000 euro ,
- soglia massima dell’importo dei premi di 3mila euro annui per lavoratore, elevati a 4mila in aziende che prevedono il coinvolgimento paritetico dei lavoratori – variabilità del premio legato a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione definiti con accordi territoriali o aziendali preventivi.
Su questi aspetti l’Agenzia ha pubblicato numerosi interpelli che hanno definito in maniera stringente l’applicabilità. Leggi su questo i chiarimenti dell’Agenzia nella circolare 55 E 2020
Per approfondire vedi il nuovo ebook Rimborsi spese e fringe benefits 2024 aggiornato con la Legge di Bilancio 2024; 194 pag. + fac simili |
Come detto, accanto alla possibilità di liquidare il premio in busta paga, la normativa ha contemplato anche la possibilità di convertire il premio stesso in welfare aziendale, beneficiando di una agevolazione fiscale ancora maggiore . Le somme erogate in forma di beni o servizi aziendali godono infatti di
- detassazione piena per il lavoratore e
- deducibilità totale in capo al datore di lavoro.
Proprio questo ultimo aspetto va considerato con attenzione in quanto, malgrado l’apparente vantaggio immediato la scelta di convertire i premi in welfare può NON essere conveniente al lavoratore come potrebbe sembrare.
Convenienza sui premi di risultato convertiti in welfare
Non va dimenticato che l’aliquota del 5% sul premio può essere più favorevole rispetto alla detrazione fiscale applicabile sulla stessa somma, quando trasformata nel bene o servizio di welfare prescelto. Questo infatti dipende dalla percentuale di detraibilità del tipo di spesa.
Gli esperti del Sole 24 in un articolo del 22 1.2024 fanno l’esempio di un premio di produttività di 1000 euro lordi che
- come premio in busta paga al netto dell’imposta del 5% si t5raduce in un risparmio fiscale 863 euro netti
- trasformato in welfare come rimborso spese per la retta universitaria di un figlio, con la detrazione al 19% risulterebbe pari a 810 euro netti.
La conversione in welfare in questo caso risulta quindi meno vantaggiosa per il dipendente.
Necessario quindi verificare la percentuale di detraibilità del bene o servizio prima di decidere per la conversione del premio.
Per approfondire vedi il nuovo ebook Rimborsi spese e fringe benefits 2024 aggiornato con la Legge di Bilancio 2024; 194 pag. + fac simili
Conversione premi in fringe benefits
Quest’anno si aggiunge inoltre la doppia soglia di esenzione fiscale per beni e servizi in natura offerti al dipendente dal datore di lavoro i cosiddetti fringe benefit che come noto per il 2024 è fissata a
- 1000 euro per i dipendenti senza figli a carico
- 2000 euro per i dipendenti con figli a carico
Leggi per altri dettagli Fringe benefit 2024 entrano anche le spese di affitto
Per questi valori , comprensivi quest’ anno anche di rimborsi per le utenze domestiche e spese di affitto non rientrano, infatti, tra gli oneri detraibili o deducibili in sede di dichiarazione dei redditi quindi se c’è capienza, conviene sempre al lavoratore la loro fruizione come conseguenza di una conversione di premi di risultato
Ti potrebbero interessare per maggiori dettagli
- 730/2024 e spese detraibili e crediti d’imposta (eBook)
- Calcolo IRES e IRAP 2024 – Redditi Società di Capitali
- Visto di conformità crediti fiscali 2024 (Excel)
Visita il Focus sulle Dichiarazioni Fiscali continuamente aggiornato con Libri E-book Fogli di calcolo
La Tabella che segue mostra la distribuzione territoriale dei contratti attivi.
Regione ITL | AZIENDALE | TERRITORIALE | Totale |
01-PIEMONTE | 910 | 123 | 1.033 |
02-VALLE D’AOSTA | 18 | 2 | 20 |
03-LOMBARDIA | 2.680 | 348 | 3.028 |
04-BOLZANO | 158 | 101 | 259 |
04-TRENTO | 139 | 23 | 162 |
05-VENETO | 926 | 88 | 1.014 |
06-FRIULI | 315 | 14 | 329 |
07-LIGURIA | 189 | 40 | 229 |
08-EMILIA ROMAGNA | 1.305 | 820 | 2.125 |
09-TOSCANA | 588 | 95 | 683 |
10-UMBRIA | 90 | 6 | 96 |
11-MARCHE | 166 | 11 | 177 |
12-LAZIO | 811 | 96 | 907 |
13-ABRUZZO | 157 | 8 | 165 |
14-MOLISE | 18 | 18 | |
15-CAMPANIA | 376 | 17 | 393 |
16-PUGLIA | 202 | 38 | 240 |
17-BASILICATA | 44 | 12 | 56 |
18-CALABRIA | 60 | 8 | 68 |
19-SICILIA | 161 | 13 | 174 |
20-SARDEGNA | 88 | 6 | 94 |
Totale | 9.401 | 1.869 | 11.270 |
Degli 11.270 contratti attivi, 9.003 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 6.995 di redditività, 5.660 di qualità, mentre 1.150 prevedono un piano di partecipazione e 6.732 prevedono misure di welfare aziendale. Prendendo in considerazione la distribuzione geografica, per ITL competente, delle aziende che hanno depositato i 94.415 contratti ritroviamo che il 74% è concentrato al Nord, il 17% al Centro il 9% al Sud. Una analisi per settore di attività economica evidenzia come il 61% dei contratti depositati si riferisca ai Servizi, il 38% all’Industria e il 1% all’Agricoltura. Se invece ci si sofferma sulla dimensione aziendale otteniamo che il 50% ha un numero di dipendenti inferiore a 50, il 35% ha un numero di dipendenti maggiore uguale di 100 e il 15% ha un numero di dipendenti compreso fra 50 e 99. Per i 11.270 depositi che si riferiscono a contratti tuttora attivi la distribuzione geografica, per ITL competente, è la seguente 73% Nord, 16% Centro, 11% al Sud. Per settore di attività economica abbiamo 60% Servizi, 39% Industria, 1% Agricoltura. Per dimensione aziendale otteniamo 47% con numero di dipendenti inferiore a 50, 38% con numero di dipendenti maggiore uguale di 100, 15% con numero di dipendenti compreso fra 50 e 99. Analizzando i depositi che si riferiscono a contratti tuttora attivi abbiamo che il numero di Lavoratori Beneficiari indicato è pari a 3.642.841, di cui 2.388.444 riferiti a contratti aziendali e 1.254.397 a contratti territoriali. Il valore annuo medio del premio risulta pari a 1.502,48 euro, di cui 1.728,68 euro riferiti a contratti aziendali e 599,73 euro a contratti territoriali. Fonte: https://www.bollettinoadapt.it/premi-di-produttivita-detassazione-deposito-contratti-aprile-2024/
A seguito della pubblicazione del Decreto Interministeriale 12 settembre 2017, è possibile indicare all’atto del deposito telematico dei contratti aziendali la decontribuzione per le misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei dipendenti. Alla data del 15 Aprile 2024 sono stati depositati 6.119 contratti di cui 4.232 corrispondenti a depositi validi anche ai fini della detassazione e 1.887 corrispondenti a depositi validi solo ai fini della decontribuzione. 1028 depositi si riferiscono a contratti tuttora “attivi”, di cui 590 corrispondenti a depositi validi anche ai fini della detassazione e 438 corrispondenti a depositi validi solo ai fini della decontribuzione.
- 4232 depositi validi anche ai fini della detassazione
Contratti depositati: 6119:
- 1887 depositi validi solo ai fini della decontribuzione
- 590 depositi validi anche ai fini della detassazione
Contratti attivi
- depositi validi solo ai fini della decontribuzione
fonti: