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DEMOSKOPICA: TURISMO BENE IN BASILICATA. MA SERVONO POLITICHE INDUSTRIALI MIRATE

BENE IL TURISMO, DICE DEMOSKOPICA. I DISTRETTI VANNO RAFFORZATI E SOPRATUTTO BISOGNA FRENARE LA FUGA DEI CERVELLI. LA BASILICATA E' LA REGIONE CHE PIU' SOFFRE DI EMIGRAZIONE GIOVANILE PASSIVA


Secondo Demoskopika tra giugno e settembre la spesa turistica in Basilicata aumenterà del 22,2%, il dato più alto a livello nazionale. Bene anche l’andamento degli arrivi a quota 467 mila (+5,3%) e delle presenze che secondo le previsioni raggiungeranno quota 1,7 milioni (+3,1%). Dall’ultima indagine-monitor sui distretti industriali del
Mezzogiorno di Intesa San Paolo risulta che nel primo trimestre del 2023 l’export dei distretti industriali del
Mezzogiorno ha registrato un aumento tendenziale dell’11%, un dato migliore rispetto alla media dei distretti italiani (+7,1%).
Tra le regioni del Mezzogiorno i distretti industriali della Basilicata crescono per un valore pari al 7,4% che è inferiore alla media del Mezzogiorno, ma è in linea se non di poco superiore alla media italiana. Questo dato è da mettere in correlazione con il dato che riguarda l’emigrazione dei laureati. La Basilicata, infatti, secondo l’ultimo rapporto Istat, è la regione che più perde giovani laureati tra i 25 ed i 34 anni, con meno 40 soggetti ogni mille residenti laureati tra i 25 e i 34 anni. Questo fa si che non ci sia un capitale umano formato per far crescere dimensionalmente e qualitativamente il sistema produttivo che resta piccolo, poco avanzato ed innovativo.
congiunture agosto 2023 Nel primo trimestre 2023 l’export dei distretti industriali lucani è aumentato del
7,4%, in linea con la media nazionale. Cresce anche la fuga dei cervelli: sono andati via dalla Basilicata 40 giovani
laureati di 25-34 anni ogni mille residenti della stessa popolazione. In crescita l’export dei distretti industriali, ma c’è la fuga dei cervelli congiunture agosto 2023 Come migliorare capacità ed efficienza del sistema economico
Dallo studio Deloitte “Mezzogiorno 2025”, relativo alla capacità dei sistemi produttivi del Mezzogiorno, emerge che nel settore agroalimentare, nel commercio, immobiliare, trasporto e magazzinaggio il Sud ha raggiunto ottime
performance in termini di valore aggiunto e numero di imprese, ma vi è la necessità di migliorare l’efficienza tecnica e la capacità del sistema. È necessario in tal senso innalzare il grado di industrializzazione con investimenti mirati, politiche industriali efficaci, la promozione dell’imprenditoria locale, lo sviluppo delle infrastrutture, il miglioramento delle competenze e della formazione professionale della forza lavoro e l’incremento della spesa in ricerca e sviluppo e – tema che sta particolarmente a cuore al sindacato – la riduzione dell’irregolarità degli occupati che al contempo consentirebbe anche una maggiore qualificazione e professionalizzazione portando sia al miglioramento reddituale e di qualità della vita dei lavoratori sia al rafforzamento complessivo del sistema roduttivo che creerebbe nuovi occupati.
La Basilicata deve migliorare molto in termini di efficienza produttiva nel settore commercio, produzione industriale ed energetico dove mostra valori notevolmente bassi nell’indice di efficienza regionale, mentre è buona
l’efficienza nel settore del manifatturiero, del trasporto e magazzinaggio, ed in quello turistico dove è la prima del
Mezzogiorno. Pur in un quadro di fragilità, ci sono segnali positivi che vanno rafforzati con politiche adeguate. Sostiene Vincenzo Cavallo, segretario della Cisl Basilicata : Questi dati ci indicano che la nostra regione
deve migliorare molto in termini di efficienza produttiva e consolidare l’efficienza di quei settori in cui evidenzia già un buon livello di efficienza, come il manifatturiero, il trasporto e magazzinaggio e sopratutto il turismo dove è
la prima del Mezzogiorno. Per intraprendere un cammino di solida e realistica speranza occorre osservare, per
rafforzarli ed ampliarli, i segni positivi dell’economia lucana, consapevolmente all’interno di una cornice di fragilità, orientando politiche e investimenti verso la creazione di filiere, di poli e di ecosistemi di cui la Basilicata è carente, anche per motivazioni di ordine sociale e di scarsa propensione alla coesione territoriale, evitando la frammentazione e la parcellizzazione che in una regione di piccoli numeri risulta essere deleteria. Innovazione, coesione, sinergia, internazionalizzazione e sostenibilità sono le direttrici che deve seguire tutto il sistema
Basilicata per rafforzare i suoi punti di forza

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