Rientrano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Istituita una struttura a supporto del nuovo modello organizzativo
Dal 1 gennaio 2024 arriva la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, in cui rientrano regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna. Presso la presidenza del Consiglio dei ministri viene istituita una Struttura di missione per la ZES Unica, a supporto del nuovo modello organizzativo della ZES, che - tra le varie funzioni - rilascerà anche l’autorizzazione unica necessaria per l’attuazione dei progetti nella ZES Unica, precedentemente di pertinenza dei Commissari straordinari per le ZES, ai quali, con il presente decreto, la Struttura di missione si sostituisce. Inoltre, la Struttura avrà il compito di predisporre, dopo aver consultato le Regioni interessate, il Piano strategico della ZES Unica, di durata triennale, che definisce, in coerenza con il Pnrr, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari da realizzare nonché le modalità di attuazione. Il Piano è approvato con Dpcm, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero delle imprese e del made in Italy e il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, previo parere della Cabina di regia ZES.
Sotto il profilo delle agevolazioni fiscali rivolte alle imprese, viene introdotto uno specifico credito di imposta da concedere alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi nell’ambito della Zona Economica Esclusiva SUD – ZES Unica. La misura già previste per le aree ZES viene estesa a tutto il mezzogiorno e rappresenta uno strumento automatico a sostegno all’investimento a cui potranno aggiungersi altri in base alle priorità definiti nel Piano strategico.
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